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Data: 03/06/2024 07:00:00 - Autore: Michela Gaiaschi
Il concetto di economia globale: il punto di partenza[Torna su]
Preliminarmente il concetto di economia globale ricomprende in sé quello di politica economica che caratterizza la sovranità nazionale e il fenomeno della globalizzazione. Tramite la presente disamina si dimostrerà come una politica global-europea e sovranazionale (rectius di mercato unico) potrebbe costituire lo strumento precipuo per mettere in atto, attraverso gli indici di misurazione della politica economica nel panorama italiano e non solo, una buona policy di governo. Verso il sentiero della convergenza economica europea[Torna su]
Il fenomeno di crescita rapida del reddito pro capite è piuttosto recente. Per misurare il tasso di crescita e di sviluppo all'interno di un Paese normalmente si misura la ricchezza prodotta nel medesimo paese con il prodotto interno lordo (PIL). Esso è dato dalla combinazione del valore aggiunto delle imprese presenti nel paese in un determinato periodo di tempo. Da qui il concetto di crescita economica che a sua volta fa riferimento all'aumento del PIL pro capite nel corso del tempo. I macroeconomisti adottano un approccio utilitaristico studiando soprattutto la crescita del reddito medio pro capite e , solo incidentalmente, la dispersione dei redditi. Il PIL pro capite e la produttività però presentano delle discontinuità nel medio-lungo periodo che non sono necessariamente sincronizzate tra i paesi. Difatti alcuni paesi sono riusciti a colmare il gap di tenore di vita rispetto ai paesi più avanzati ma altri sono rimasti ai margini della crescita mondiale. Si parla a questo proposito di disuguaglianza e/o dispersione del reddito. Dunque la relazione tra crescita e disuguaglianza non è stabile, né nel tempo, né nello spazio. All'interno dei paesi sviluppati il progresso tecnologico può acuire le disuguaglianze di reddito aumentando il tasso di disoccupazione e/o riducendo il salario relativo dei lavoratori poco qualificati. Parimenti si puo parlare di inflazione a livello comune ovvero tutti i paesi industrializzati hanno attraversato i medesimi periodi comuni sul piano della dinamica inflazionistica (i cui tratti distintivi sono costituiti per l'appunto dalla presenza di commercio internazionale e dalla libertà di movimento di capitali et similia…) ma ciò non significa che abbiano tutti il medesimo gap occupazionale da colmare. Da una analisi attenta scaturisce di conseguenza che: 1. il tasso medio di inflazione aumenta al crescere dell'instabilità economica; 2. il tasso medio di inflazione è minore quanto è maggiore l'apertura dell'economia sull'estero (misurata con il rapporto fra importazioni e PIL). Ecco che il progetto di una moneta unica, l'euro, ha trasformato la componente interna di inflazione da nazionale in europea conducendo ad una unificazione delle politiche monetarie nazionali in un'unica politica monetaria Ue che ha come obiettivo il tasso di inflazione e il mantenimento della stabilità dei prezzi. Decalogo di azioni da sviluppare: politiche attuative del mercato unico[Torna su]
Al fine di realizzare tutto cio si propone qui di seguito un vero e proprio decalogo di possibili opzioni di soluzione: 1. Riduzione dei deficit di bilancio; 2. Investire in quei settori in espansione (ad esempio nel settore bancario ove banche solide e fiorenti in forte espansione procedono ad acquisizioni via merger by out et similia); 3. Riduzione delle aliquote fiscali (ovvero scaglioni di reddito) in termini quantitativi e soprattutto qualitativi; 4. Adozione di una politica monetaria basata su tassi di cambio fissi (i cambi flessibili, difatti risultano aleatori e non compensati da spinte di domande di consumo da parte di soggetti privati); 5. Eliminazione delle barriere al commercio estero, abbassamento delle tariffe doganali e incentivazione delle importazioni e delle esportazioni da e verso l'estero(in termini di miglioramento progressivo anche e soprattutto delle componenti della Bilancia dei pagamenti); 6. Privatizzazione delle imprese pubbliche; Considerazioni finali[Torna su]
Insomma il mercato interno costituisce il precipuo obiettivo da realizzare nel medio-lungo periodo. Tuttavia a causa di un recepimento piuttosto difficile della normativa comunitaria a livello nazionale vi sono stati ritardi nella trasposizione e attuazione delle direttive stesse all'interno di ciascuno stato memnbro. Si auspica un lento ma graduale processo di convergenza europea di attuazione del mercato unico anche se la realizzazione tout court di un tale ambizioso progetto sembra ancora molto lontana.
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