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Data: 05/10/2007 - Autore: Roberto Cataldi Secondo l'accusa, il ragazzo sarebbe fuggito "ad altissima velocità per le strade strette del centro storico, ponendo così in pericolo l'incolumità dei militari e degli utenti della strada". Il GIP di Palermo non aveva ritenuto sussistere il reato di resistenza a pubblico ufficiale visto che il giovane non aveva avuto una condotta violenta. Il Procuratore della Repubblica si era però opposto alla decisione del GIP sostenendo che per il reato di resistenza non c'è bisogno di una violenza o minaccia diretta con il pubblico ufficiale. Con la Sentenza 35826/2007 la Suprema Corte ha accolto il ricorso del Procuratore spiegando che 'ad integrare l'elemento materiale del delitto in esame e' sufficiente la violenza o la minaccia cosiddetta impropria, che può essere esercitata anche su persona diversa dal pubblico ufficiale operante o sulle cose e che comprende ogni comportamento idoneo ad impedire, a ostacolare o a frustrare l'esplicazione della pubblica funzione”. |
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