Data: 19/10/2007 - Autore: Cristina Matricardi
La Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. 36068/2007) ha stabilito che la colf che presta la sua attivit� lavorativa senza un regolare contratto, non pu� provare l'esistenza del rapporto di lavoro fotografando la casa del datore di lavoro e ci� in quanto violerebbe la sua privacy.
In particolare, gli Ermellini, pronunciandosi su un ricorso presentato da una signora che lavorava "a nero", hanno precisato che chi agisce per il riconoscimento del rapporto di lavoro fornendo la prova (di tale rapporto) mediante l'esibizione di fotografie della casa dei padroni, rischia una condanna penale (prevista e punita dall'art. 615 c.p.) per abusiva captazione delle immagini.
Con questa decisione la Corte ha respinto il ricorso di una "colf" che aveva intentato una causa nei confronti dei propri datori di lavoro per il riconoscimento del rapporto di lavoro.
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