Data: 06/12/2007 - Autore: Roberto Cataldi
Il lavoro sommerso è diventato oggi una componente tutt'altro che marginale nell'ambito del sistema economico italiano. E quando il sommerrso riguarda il lavoro delle donne c'è anche il pericolo che all'assenza di tutele si affianchi una rinuncia alla maternità dettata dalla paura di perdere il posto. Secondo quanto emerge dai dati forniti dall'Istituto per la Formazione dei Lavoratori sono proprio le donne a subire le più gravi conseguenze dalla mancanza di un formale contratto di lavoro. Intervenendo sull'argomento il Ministro per la famiglia, Rosi Bindi ha evidenziato, aproposito delle donne, che "la precarietà senza diritti del sommerso si somma [...] alla difficoltà di conciliare i tempi di vita e di lavoro, che impedisce a moltissime donne di coniugare le proprie legittime aspirazioni professionali con la maternità". Nel suo intervento il Ministro sottolinea anche l'impegno del Governo nella lotta contro la precarietà e di favore dell'emersione del lavoro nero. Questo impegno, scrive il Ministro, "si deve accompagnare ad una moderna ed efficace politica di tutela della maternità e di conciliazione". E in questa direzione - continua . vanno le misure previste nel collegato sociale e le proposte di modifica della legge 53 sui congedi parentali. "La buona occupazione femminile - conclude - è una grande opportunità di crescita e sviluppo per tutto il paese" ed occorre per questo "una forte assunzione di responsabilità anche da parte degli imprenditori".
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