Data: 03/01/2008 - Autore: Cristina Matricardi
La Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. 43087/07) ha stabilito che "il fatto ingiusto che provoca lo stato d'ira non deve necessariamente provenire dalla persona fisica dell'offeso, che pu� essere legato al provocatore da rapporti tali da farlo apparire come un suo 'nuncius' o, comunque, da giustificare, alla stregua delle comuni regole di esperienza, lo stato d'ira e quindi la reazione offensiva dell'agente".
La Corte ha poi aggiunto che "l'esimente di cui all'art. 599/2 per l'offesa arrecata al mandatario dell'attore di un fatto ingiusto che provochi lo stato d'ira � riconoscibile a due condizioni, a) che lo stesso offeso sia inteso volontario rappresentante del provocatore, b) che, conseguentemente, la reazione dell'attore dell'ingiuria non concerna la sua persona per se stessa. L'esimente � dunque esclusa nel caso in cui l'offeso sia un mandatario doveroso, preposto per una mansione di ufficio cui non abbia possibilit� di sottrarsi".
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