Data: 19/03/2008 - Autore: Cristina Matricardi
L'Agenzia delle Entrate (Circolare 18/E del 7 marzo scorso) ha chiarito che dal prossimo 30 aprile, in base a quanto previsto dalla normativa antiriciclaggio (art. 49, comma 10 D lgs. 231/07), � stata prevista l'introduzione dell'imposta di bollo che dovr� essere applicata sulle richieste in forma libera di assegni bancari, postali, circolari e di vaglia postali o cambiari. Per evitare l'imposta (che � pari a 1,50 euro e che � a carico del richiedente) dovr� essere inserita la 'clausola di non trasferibilit�'.
Dal prossimo 30 aprile, quindi, tutti gli assegni saranno non trasferibili e potranno essere liberamente trasferibili sono su esplicita richiesta scritta del richiedente per importi inferiori a 5mila euro.
In questi casi, a pena di nullit�, ciascuna girata dovr� contenere il codice fiscale del girante.
Per gli assegni bancari e postali di importi pari o superiori a 5mila euro, oltre al codice fiscale del girante, dovr� essere indicato il nome o la ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilit�. L'Agenzia ha quindi chiarito che continuer� a essere applicata l'imposta sugli estratti conto, comprese le comunicazioni relative ai depositi di titoli, inviati dalle banche ai clienti e che per gli assegni bancari o postali in forma libera, le banche e le Poste italiane, gi� titolari dell'autorizzazione a pagare l'imposta in modo virtuale (articolo 15 del Dpr 642/72), potranno avvalersi di questa autorizzazione e delle stesse procedure per il versamento della nuova imposta di bollo.
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