Data: 22/04/2008 - Autore: Roberto Cataldi
Diverse sono le proposte che l'avvocatura rivolge al nuovo governo. Tra queste, una Costituente per la Giustizia, un Osservatorio sul bilancio e sui dati statistici di questo settore, l'adozione e la diffusione negli uffici giudiziari di modelli basati sulla managerialita' e la riforma dell'ordinamento forense. Michelina Grillo, Presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura, in particolare, chiede al Governo. 'Un gesto simbolico, ma concreto che dia il senso dell'attenzione della politica alla grave crisi della nostra giurisdizione: si convochi sin da ora una 'Costituente sulla Giustizia', coinvolgendo tutti gli operatori del settore, valorizzando il loro sapere e la loro esperienza, per un obiettivo che dev'essere di tutti: rimettere il sistema sui binari dell'efficienza'. La Grillo evidenzia inoltre che proprio in questa direzione va la proposta dell'Organismo unitario dell'Avvocatura di istituire "un Osservatorio sui dati del sistema e per un bilancio trasparente della settore: le entrate che i cittadini pagano per la Giustizia devono essere destinate interamente al buon funzionamento della macchina giudiziaria per la soluzione di una crisi alimentata dalla penuria di risorse che si protrae ormai da troppi anni'. Tra le proposte dell'Uoa anche la necessità di avvalersi di criteri manageriali per la gestione degli uffici giudiziari attraverso la creazione di 'patti territoriali, con il coinvolgimento di tutti gli interessati, e tra essi dell'Avvocatura, per il raggiungimento di concreti obiettivi di miglioramento'. Anche sulla separazione delle carriere la Grillo prende posizione: 'E' ora di separare definitivamente chi accusa e chi giudica senza mezze misure nell'interesse unico dei cittadini ad avere una giustizia imparziale'. La presidente mette poi in risalto l'emergenza nell'ambito della giustizia civile: 'L'asse degli interventi - spiega - non dovra' risultare sbilanciato in favore del settore penale, come parrebbe dalle prime dichiarazioni apparse sulla stampa. Tra i mille costi che penalizzano le nostre aziende sui mercati mondiali c'e' anche quello di una giustizia civile lenta e totalmente imprevedibile. E' un costo che non ci possiamo piu' permettere'. E non bisogna sottovalutare come 'l'inefficienza della giustizia civile, verrebbe da dire a volte la quasi inutilita', e' spesso un dramma per molti cittadini che non riescono a far valere i loro piu' elementari diritti, e condiziona le loro aspettative di vita'. Un'altra delle priorità proposte al Governo è quella della riforma dell'ordinamento forense. 'La categoria - spiega la Grillo - ambisce ad un salto in avanti, verso la modernizzazione. Per fare cio' e' prioritario ripensare l'aspetto formativo e rivedere l'esame di abilitazione, basandolo sul merito e con criteri di oggettivita' e di qualita' indiscutibili. Per questo settore produttivo del Paese, e soprattutto per i giovani, e' importante, inoltre, che ci sia una politica di rilancio e di incentivazione dal punto di vista fiscale'. Anche l'Aiga esprime le sue valutazioni segnalando che la produzione legislativa in materia di giustizia 'dovra' in futuro percorrere strade nuove, e soprattutto basarsi su un'impostazione ben diversa, su un assioma, banale se si vuole, ma troppe volte dimenticato, e cioe' che la giustizia e', prima di tutto, un essenziale servizio assicurato dallo Stato al cittadino'. Richiamando un documento redatto dalla giunta dell'Aiga, il presidente Valter Militi sottolinea che 'deve essere assicurata la liberta', l'indipendenza e la professionalita' dei soggetti della giurisdizione'. Sul fronte magistratura, il presidente dei giovani avvocati si aspetta un 'deciso passo in avanti in vista della separazione delle carriere, o quanto meno di una effettiva separazione delle funzioni giudicanti da quelle inquirenti, nonche' provvedimenti volti a garantire un pieno utilizzo delle risorse esistenti e una seria valutazione delle professionalita''. Dal canto loro i penalisti considerano tra le priorità quella della separazione delle carriere. Afferma il presidente dell'Unione delle Camere penali, Oreste Dominioni: 'In campagna elettorale abbiamo sentito tutte le componenti della nuova maggioranza parlare di separazione delle carriere ora dare all'ordinamento un assetto democratico e liberale e' un dovere nei confronti del Paese'. Lo schieramento che ha vinto le consultazioni, insiste Dominioni, "ora deve rispondere con i fatti alle promesse'. I penalisti auspicano una 'grande riforma della giustizia; la separazione delle carriere ne e' l'architrave, ma ci vuole anche una nuova normativa per il Csm che non deve essere piu' condizionato da logiche correntizie, e un intervento sui magistrati fuori ruolo: non si deve piu' consentire ai giudici di ricoprire incarichi politici per rompere il connubio tra magistratura e politica, a vantaggio della reciproca autonomia'. I penalisti chiedono anche di 'sbloccare il rinnovamento dell'avvocatura, riformare i codici e avviare una politica di sicurezza che non sia fondata sulle espulsioni e sulle limitazioni delle liberta' democratiche; non si deve usare la propria forza - conclude Dominioni - per ripercorrere itinerari gia' praticati con l'effetto di rendere meschino il Paese'.
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