Data: 22/05/2008 01:00:00 - Autore: Cristina Matricardi
La Quinta Sezione Civile della Corte di Cassazione (Sent. 11389/2008) ha stabilito che non opera il sistema dell'accertamento induttivo (e conseguentemente non scatta l'aumento dell'Irpef) nel caso in cui il contribuente che, pur avendo due grosse auto di cilindrata, riesca a dimostrare di averle comprate a rate. Solo in questo caso, precisa la Corte, viene a cadere la presunzione del maggior reddito.
In particolare, nel caso di specie, gli Ermellini hanno precisato che "il maggior reddito accertato, essenzialmente connesso alla disponibilit� di due autovetture" deve ritenersi insussistente, "per avere il contribuente fornito la prova che le risorse finanziarie all'uopo utilizzate provenivano dall'accensione di un mutuo ultrannale [�], e non gi� da proventi dell'attivit�" e che "considerato che l'accertamento induttivo, pone solo una presunzione di fondatezza della pretesa fiscale, che sposta sul contribuente l'onere di fornire la prova dell'insussistenza dei presupposti dell'operata rettifica [�], che, nel caso, giusta valutazione dei Giudici di merito, � stata fornita".
Infine la Corte ha precisato che "i vizi deducibili con il ricorso per cassazione non possono consistere nella circostanza che la determinazione o la valutazione delle prove siano state eseguite dal giudice in senso difforme da quello preteso dalla parte, perch� a norma dell'art. 116 cpc rientra nel potere discrezionale � e come tale insindacabile � del giudice di merito apprezzare all'uopo le prove, controllarne l'attendibilit� e la concludenza e scegliere, tra le varie risultanze istruttorie, quelle ritenute idonee e rilevanti con l'unico limite di supportare con adeguata e congrua motivazione l'esito del procedimento accertativi e valutativo eseguito".
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