|
Data: 17/07/2008 18:37:00 - Autore: Roberto Cataldi
Basta uno squillo muto per far scattare una condanna per molestie. Parola di Cassazione. E poco importa se la chiamata � stata di breve durata. Secondo la Corte lo squillo muto pu� "turbare la serenita' e nel complesso e' riconducibile a quel modo di agire indiscreto e impertinente che integra il concetto
di petulanza". Ecco perch� in tal caso il comportamento � multabile come una vera e propria molestia.
I Giudici di Piazza Cavour (sentenza n.29971/2008) nella sentenza si sono occupati del caso di una donna che il Tribunale di Torino aveva condannato per molestie avendo fatto delle chiamate di brevissima durata a dei vicini di casa con cui aveva delle "ataviche liti da tutte riconosciute ed ammesse".
La donna si � rivolta alla Cassazione per chiedere clemenza, anche sulla base del fatto che le chiamate, fatte di in genere di parole e frasi incomplete, si erano spesso limitate "ad un semplice squillo".
I Giudici della Corte hanno respinto il ricorso ricordando che le chiamate, anche se di
breve durata, "costituiscono indubbiamente una ingiustificata
interferenza nell'altrui sfera privata".
Ora la donna dovr� pagare una multa di 344 euro e risarcire il danno in favore dei vicini che si sono costituiti parte civile.
|
|