Data: 16/08/2008 09:35:00 - Autore: Roberto Cataldi
Dopo le dichiarate intenzioni del Ministro della Giustizia di adottare misure per risolvere i problemi del sovraffollamento nelle carceri, il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe (Donato Capece), ha espresso la sua piena adesione al progetto. "Accogliamo molto favorevolmente - dichiara - gli interventi che il ministro della Giustizia [...] intende adottare per risolvere il problema del sovraffollamento delle strutture penitenziarie del Paese". "E' noto che da sempre sosteniamo e per molto tempo lo abbiamo fatto in solitudine, di rendere stabili le detenzioni dei soggetti pericolosi affidando pero' a misure alternative al carcere la punibilita' dei fatti che non manifestano pericolosita' sociale, potenziando quindi l'area penale esterna e prevedendo per coloro che hanno pene brevi da scontare l'impiego in lavori socialmente utili all'esterno del carcere con l'introduzione del sistema di controllo del braccialetto elettronico in dotazione al Corpo di Polizia penitenziaria". Capece preannuncia dunque la sua disponibilità ad una piena collaborazione per realizzare una nuova politica penitenziaria del Paese. "L'ampliamento delle misure alternative alla detenzione e dell'area penale esterna e l'adozione del braccialetto elettronico di controllo dei soggetti detenuti che vi accedono dovra' necessariamente prevedere un nuovo ruolo della Polizia Penitenziaria, e cioe' svolgere in via prioritaria rispetto alle altre forze di Polizia la verifica del rispetto degli obblighi di presenza che sono imposti alle persone ammesse alle misure alternative". Secondo Capece andrà prestata particolare attenzione ai detenuti stranieri in Italia che rappresentano il 37% del totale dei 55mila detenuti. Questa percentuale cresce se si considerano le nuove immatricolazioni: "in tal caso la quota imputabile ai soggetti di cittadinanza non italiana e' risultata essere, per i 2007, pari al 48% dell'ammontare complessivo degli ingressi in istituto penitenziario dalla liberta'" Secondo Capece andrebbe incrementato il grado di attuazione della norma "che prevede l'applicazione della misura alternativa dell'espulsione per i detenuti extracomunitari i quali debbano scontare una pena detentiva, anche residua, non superiore ai due anni.
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