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Data: 31/10/2008 09:16:00 - Autore: Roberto Cataldi
Il Ministro Gelmini ha dichiarato di voler presentare entro i prossimi giorni un nuovo Decreto che riguarderà in modo specifico le università.
In un servizio pubblicato dal quotidiano la Stampa si indicano i possibili temi che saranno oggetto del nuovo ddl a cui starebbe lavorando il ministero.
Stop ai concorsi e divieto di assumere parenti in ateneo. Ma non solo. Sull'eccesso di facolta' esistenti nel nostro Paese potrebbe essere rivista anche "la rete" delle 320 sedi distaccate, quindi puntare ad una "gestione finanziaria responsabile e mettere in piedi un criterio di valutazione che premi le universita' migliori e distribuisca i fondi con questo criterio".
Secondo quanto riferisce il noto quotidiano "a questo provvedimento potrebbero seguirne anche altri in materia di ricerca. L'obiettivo,
caldeggiato da molti all'interno del Pdl, sarebbe quello di arrivare all'abolizione del valore legale del titolo di studio per favorire una
concorrenza tra le universita', tutta fondata sulla qualita' e sul merito".
A quanto pare si ipotizza il blocco del megaconcorso gia' in atto che sistemerebbe baroni e baronetti mettendo per anni "un tappo sul
turn over, a tutto danno dei giovani. Si dovrebbe mettere fine anche alla parentopoli infinita che alligna nei nostri atenei, ai corsi di
laurea pletorici frequentati da quattro gatti, alla finanza allegra che governa i bilanci di molti atenei, alla rete delle sedi universitarie piccole, costose e disseminate sotto ogni campanile".
Queste a altre norme, scrive ancora "La Stampa" saranno contenute in un disegno di legge su cui sta lavorando l'ufficio legislativo di viale Trastevere, ma il cui criterio ispiratore, come riferiscono fonti parlamentari resta quello che il Ministro Gelmini si diede anche per la scuola a suo tempo: "La scuola - disse parlando la prima volta alla Commissione Istruzione
della Camera - ha bisogno di cambiamenti, non di riforme".
"E anche nel caso dell'universita', quindi, non si trattera'
-prosegue il quotidiano- di una riforma palingenetica, ma di
aggiustamenti che dovrebbero sanare alcuni problemi, cui la Gelmini
stessa aveva fatto riferimento gia' il 24 ottobre scorso, parlando a
palazzo Chigi, quando disse che avevamo troppe universita', troppi
corsi di laurea, troppe materie con il risultato finale di avere meno
laureati del Cile [...] A questo ddl il ministro sta lavorando da
prima dell'estate, praticamente da quando si e' insediata, e il metodo
a cui si e' affidata non e' quello tradizionale della 'Commissione' di
esperti, ma quello piu' agile del 'Gruppo di lavoro' a cui hanno
partecipato, con i tecnici del ministero e con alcuni parlamentari
notoriamente esperti del ramo, anche studiosi, giornalisti,
intellettuali. A questo provvedimento potrebbero seguirne anche altri
in materia di ricerca. L'obiettivo, caldeggiato da molti all'interno
del Pdl, sarebbe quello di arrivare all'abolizione del valore legale
del titolo di studio per favorire una concorrenza tra le universita',
tutta fondata sulla qualita' e sul merito".
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