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Data: 21/12/2008 08:00:00 - Autore: Luisa Foti
“Basta pensare alle grandi opere, bisogna iniziare a risolvere ai problemi di tutti i giorni. Le piccole opere, da sole, sono in grado di contrastare la recessione e ridare la fiducia ai contribuenti italiani. I dati Istat ci dicono che solo un cittadino su quattro capisce perché paga le tasse. Mettere in sicurezza tutte le scuole italiane vuol dire non solo rilanciare l'economia con progetti immediatamente cantierabili, ma attraverso la tax compliance, combattere l'evasione fiscale”. Esprime sconcerto l'intervento del presidente dell'Associazione Contribuenti Italiani in merito l'inerzia dello Stato per quanto riguarda le c.d. piccole opere, come la messa in sicurezza di quasi il 60% del totale delle scuole italiane. Contribuenti.it, grazie allo studio condotto per conto dell'associazione da KRLS Network of Business Ethics, rende noto che nel nostro paese soltanto il 47% degli istituti scolastici ha il certificato di agibilità. In Europa, in questo settore, la bassa percentuale dell'Italia, si affianca al 98% della Germania, il 92% della Francia. Negli ultimi posto in classifica ci sarebbero la Bulgaria e l'Albania, con una percentuale molto bassa, circa del 53% ma in ogni caso più alta della percentuale del nostro paese. Questi dati hanno portato Contribuenti.it a prendere una netta posizione contro una situazione che vede due scuole su tre non a norma. “Appena il 36% degli edifici, infatti, ha sia il certificato di agibilità statica, sia quello di agibilità igienico sanitaria, sia il certificato prevenzione incendi”, continua Vittorio Carlomagno. Per questo l'associazione chiede di “mettere subito in sicurezza il 60% delle scuole italiane”, come si evince dall'intervento del Presidente dell'associazione durante il convegno sulla “Tax compliance” tenutosi a Napoli. “Per combattere la recessione – conclude Carlomagno - bisogna ridare fiducia agli italiani, iniziando ad investire sui giovani e sulla pubblica istruzione, garantendo che tutti gli edifici scolastici siano a norma”.
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