Data: 08/12/2008 11:16:00 - Autore: Roberto Cataldi
In un'intervista al Messaggero il ministro Guardasigilli è intervenuto sul tema della giustizia in Italia denunciando l'esistenza di una "patologia oltre ogni limite". Lo scontro tra le procure - dichiara - "fa emergere qualcosa di gravissimo e incomprensibile per i cittadini, crea allarme e confusione. Dobbiamo, invece, preservare la fiducia dei cittadini nella giustizia". Il ministro sottolinea l'urgenza di approvare le riforme per la giustizia ed insiste "sulla seprazione delle carriere di pm e giudici" dicendo di voler "rendere effettivo il principio della responsabilita' civile dei magistrati. [...] Gli italiani hanno approvato il principio a larga maggioranza. Ora va reso effettivo". Sulla tempestività di azione del Csm il Ministro afferma che "e' il segno della piena consapevolezza che la vicenda di Catanzaro e di Salerno necessitava di un urgentissimo punto fermo, pena la delegittimazione dell'intero sistema giudiziario a cominciare dal suo apice, dal suo vertice, cioe' dal Csm [...]. Per questo ho apprezzato la tempestivita' del Csm che peraltro ha fatto emergere dei risvolti inquietanti relativamente ai quali mi pare che anche a Palazzo dei Marescialli non vi sia statat alcuna reticenza [...] Qui - continua il ministro - nella sostanza la politica non c'entra. Se i magistrati di Salerno indagano quelli di Catanzaro e i magistrati di Catanzaro indagano quelli di Salerno, siamo di fronte ad una patologia che va, mi si permetta, oltre ogni limite fin qui conosciuto [...] Tant'e' che in quelle ore delicate non intravvedendosi un punto di chiusura del sistema delle garanzie, il capo dello Stato ha ritenuto doveroso intervenire". Interpellato su come il governo intende far fuzionare la giustizia per i cittadini, il ministro spiega che "tre sono le questioni di fondo. Una e' la giustizia civile: oltre 4 milioni di processi pendenti sono intollerabili, come sono intollerabili dieci anni di attesa, a volte piu', per una sentenza definitiva. Sono danni incalcolabili per i cittadini, per la giustizia e per l'economia dell'Italia da cui gli investitori stranieri fuggono in quanto le controversie contrattuali non possono attendere anni e anni per le sentenze. Abbiamo messo in campo una riforma che e' gia' stata approvata alla Camera e speriamo che il Senato licenzi al piu' presto per accelerare la soluzione delle controversie in essere e per individuare soluzioni alternative ai tribunali, come la conciliazione, la mediazione".
Tutte le notizie