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Data: 08/02/2009 09:00:00 - Autore: Recensione
"Anche se l'incipit potrebbe farlo pensare, il libro non appartiene al genere memorialistico. Spesso, avvocati di grande successo hanno ceduto e cedono a una simile tentazione, pericolosamente contigua a una autocelebrazione di tipo narcisistico. Non è questo il caso. Perché non sono i successi professionali a costituire l'oggetto della narrazione, bensì l'esperienza o meglio, le esperienze, che progressivamente, quasi impercettibilmente, si condensano su un valore che ogni penalista riconosce immediatamente: la dignità della toga che indossa. Ed è valore che non è in vendita, anche se, come Franchini ha cura di precisare, la remunerazione economica da parte del cliente sembra qualche volta offuscare la prevalente componente di servizio reso nell'interesse del cittadino. Chi dell'Avvocatura ha autentica consapevolezza, sa bene che non potrà mai separare impegno tecnico e lealtà professionale da genuina passione civile. E Antonio Franchini, in questi appunti, offre appunto esemplare testimonianza di una vita professionale che si è svolta all'insegna di questa necessaria congiunzione. Se la si trascura, si può fare l'avvocato (magari di grande successo), ma non si è mai Avvocati. Franchini lo ha ben presente, e lo sottolinea in uno dei capitoli più intensi del suo lavoro. "È come si porta la toga che segna la differenza". Si potrebbe aggiungere: è anche a chi la si lascia. Ma Antonio Franchini, oltre all'amatissima Sarah, ha tanti altri degni eredi." (Marco Zanotti)
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- Prezzo: € 15.00 - Marsilio 2009 - Pagine 205
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