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Data: 02/04/2009 09:00:00 - Autore: Luisa Foti “Il giro di affari legato alla vendita di loghi e suonerie ammonta ogni anno a diverse centinaia di milioni di euro. Ben vengano dunque provvedimenti che inizino a scalfire l'impero economico di questi colossi aziendali che continuano a lucrare a danno degli utenti”. Con queste parole il segretario dell'associazione nazionale consumatori commenta la multa comminata dall'Antitrust che ammonta a circa 2 milioni di euro complessi verso Telecom, Vodafone e Wind, che sono state punite per aver messo in atto pratiche commerciali scorrette, vendendo loghi e suonerie. Secondo il provvedimento dell'autorità “i messaggi non chiarivano adeguatamente che richiedendo il servizio non si scaricava la singola suoneria, ma si sottoscriveva un abbonamento con una "decurtazione" settimanale della scheda telefonica. Ugualmente poco chiara era l'indicazione dei costi e difficile la disattivazione del servizio”. “Scaricando tali contenuti multimediali – aggiunge Dona - si sottoscriveva di fatto un abbonamento con decurtazione settimanale della scheda telefonica. Le società omettevano però di fornire all'utente chiare indicazioni in merito e altrettanto poco trasparenti erano le informazioni riguardanti i costi di attivazione e disattivazione del servizi”. Anche il Codacons, altra associazione che lotta per la tutela dei consumatori, esprime soddisfazione per la sanzione pecuniaria a cui sono stati condannati alcuni gestori telefonici affermando, attraverso le parole del suo presidente, Renzi, che "il fenomeno delle suonerie genera in Italia un business annuo pari a circa 800 milioni di euro, ma sono troppe le truffe e le pratiche scorrette che caratterizzano questo settore. Basti pensare che 8 siti internet su 10, specializzati nella vendita di suonerie e prodotti simili, non rispettano la normativa europea. Il prezzo medio di una suoneria va dai 3 ai 5 euro e tra le principali scorrettezze a danno degli utenti vi è la prassi di non specificare l'avvenuta adesione ad abbonamenti settimanali, nonché quella di non indicare chiaramente come disdire il servizio di invio suonerie direttamente sul cellulare”. “Invitiamo - conclude Rienzi - chi si è visto la propria scheda ricaricabile dissanguata da abbonamenti truffaldini a loghi e suonerie a rivolgersi al Codacons per chiedere il rimborso di quanto pagato”. |
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