Data: 31/12/2015 - Autore: Aldo Carpineti
Fiorisce tutta una letteratura riguardo ai vantaggi e agli svantaggi dell'uso delle tecniche moderne ed in particolare del prorompente ingresso del computer nelle abitudini quotidiane, ancor pi� significativamente quelle legate alla realt� del lavoro. Pare interessante, fra lo sterminato campo delle voci che si levano in proposito, avanzare qui sommessamente una osservazione circa le utilit� non connesse con la praticit� pragmatica che risponde a criteri di enorme facilitazione e velocizzazione dello svolgimento delle mansioni, un tempo adempiute manualmente ed oggi, come si dice, computerizzate o informatizzate. Ebbene s�, l'uso del computer pu� far bene anche allo spirito, giovare alla personalit� del soggetto adoperante. Chi ritenga di non possedere un'�importanza� personale sufficiente, infatti, potr� supplirla attraverso la tastiera. Pare vero, in altre parole, che la soddisfazione della propria coscienza possa derivare non soltanto dalla realizzazione di compiti che il computer facilita nella concretizzazione del risultato e che sono spessissimo complessi e collegati ad alte abilit� mansionali (chi conosce ed applica le infinite possibilit� messe a disposizione dall'elettronica � un lavoratore spesso dotato di capacit� e conoscenze molto elevate) ma anche dalla possibilit�, data soprattutto a chi del computer fa uno strumento di espressione di s� attraverso lo scritto e il calcolo, di superare eventuali remore psicologiche collegate ad una insufficiente valutazione del proprio io e dell'immagine di s�. Dematerializzando la propria persona e affidando la comunicazione allo strumento, � possibile infatti che il soggetto riesca ad avere risultati su se stesso e sugli altri che direttamente non potrebbe raggiungere in diverso modo. L'osservazione vale, se vogliamo rifarci al mondo dell'arte, per lo scrittore che realizza risultati che non raggiungerebbe come oratore o anche pi� semplicemente nella quotidiana socializzazione, e cos� per il pittore: l'uno e l'altro possono compensare difficolt� ed esprimersi con modalit� che una insufficiente considerazione concreta di s� non consentirebbe loro a livello reale. Ed il discorso vale per chiunque abbia capacit� eccellenti l'ordinario in qualsiasi funzione: il grande tenore come il campione sportivo, chi possa esprimersi cio�, ad un piano superiore alla stessa considerazione che ha di s�. Il computer ha il pregio di diffondere nella massa queste potenzialit� e di creare, di conseguenza, persone pi� felici di quanto potrebbero essere altrimenti. Di pi�, la dematerializzazione che si verifica attraverso lo scritto ed il calcolo permette risultati ancora pi� significativi: il calciatore ed il tenore debbono comunque avere un modo fisico, anche se non una soggettivit� interiore, prorompente e di grande effetto; l'operatore al computer invece non ne avr� bisogno perch� sublimer� attraverso lo strumento la propria esigenza di essere, realizzando una comunicazione efficace e adeguata e consegnando agli altri una immagine accresciuta rispetto a quanto ritiene di poter valere.




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