Data: 23/07/2009 00:03:00 - Autore: Roberto Cataldi
Il vicepresidente del Consiglio Superiore dalla Magistratura, Nicola mancino, illustrando in una conferenza stampa i risultati della delibera approvata da Palazzo dei Marescialli sull'organizzazione delle procure, in applicazione del nuovo ordinamento giudiziario ha dichiarato: "Questa risoluzione non ha fatto del procuratore della Repubblica un monarca assoluto, ma non potevamo nemmeno accettare che fosse un re travicello o che negli uffici requirenti valesse il semplice assemblearismo. Diciamo che il procuratore e' un monarca costituzionale". La risoluzione è stata approvata sostanzialmente all'unanimità e sono state recepite tutte le direttive dettate dal presidente della Repubblica. Quello che cambia con questa risoluzione è la figura del magistrato requirente. Sarà più diretto il potere di controllo del procuratore sul lavoro dei singoli pm; resterà in ogni caso il controllo del CSM. In sostanza il lavoro del procuratore dovrà puntare sugli aspetti organizzativi pur nel rispetto dell'autonomia del sostituto procuratore. Sarà fondamentale per il Procuratore perseguire tre obiettivi ossia quello della ragionevole durata del processo, quello del corretto puntuale ed uniforme esercizio dell'azione penale, quello dell'efficienza nell'impiego della polizia giudiziaria e nell'uso delle risorse. Resta in ogni caso il controllo ex post: 'Il Csm verifica che il programma organizzativo sia rispondente alle norme dell'ordinamento giudiziario nonche' alle indicazioni consiliari relative alla loro applicazione; in caso negativo, formula i suoi rilievi e li trasmette sia al procuratore, sia al procuratore generale della Cassazione e al procuratore generale presso la Corte d'appello cui competono i poteri di vigilanza'. Secondo quanto dichiara Mancino la risoluzione eliminerà le 'difficolta' di rapporti interni alle procure e tra i diversi uffici e consentira' agli uffici requirenti di lavorare piu' speditamente', prevedendo 'nei casi di revoca delle indagini o di rinuncia da parte del sostituto l'intervento del Csm'. Viene segnalata come fondamentale anche la norma che consente al sostituto di sollevarsi dall'incarico nel caso in cui si trova in dissenso con il Procuratore.
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