Data: 05/08/2010 10:00:00 - Autore: Gennaro Iasevoli
L'autismo, quale disordine pervasivo dello sviluppo (PDD - pervasive development disorder), � stato studiato ed affrontato clinicamente nella prima met� del �900. E' menzionato tra i disturbi psico-fisici del DSM-4 e prende il nome dalla tendenza del soggetto ad essere �autonomo� in maniera estrema (cio� senza rivolgere sufficiente interesse a quello che avviene al di fuori della propria persona).
La presenza di alterazioni funzionali dei neuromediatori, di alterazioni strutturali intracraniche del sistema nervoso centrale e di un quadro psicologico che presenta ritardi di varia natura, causano una vistosa difficolt� nell'integrazione familiare e sociale. Il PDD, quale disturbo autistico, pervasivo, disintegrativo dello sviluppo non altrimenti specificato, include il disturbo di Asperger, il disturbo di Rett e la sindrome di Tourette.
La definizione di sindrome AS (disturbo di Asperger) rappresenta un autismo pi� lieve con minore ritardo nello sviluppo del linguaggio (PDD-NOS atipico o non specificato), mentre la sindrome di Rett, rappresenta un autismo con disturbo generalizzato dello sviluppo psico-fisico; la sindrome di Tourette gi� notata e diversamente menzionata nell'antichit�, viene definita pi� di cento anni fa', nei particolari, appunto dal neurologo Georges Gilles de la Tourette che ne evidenzia i disordini neurologici accompagnati da tic motori, instabilit� emotiva, ma nello stesso tempo egli ammette che tutto ci� non impedisce studi musicali o prestazioni atletiche: in effetti la sindrome di Tourette non comporta gli impedimenti propri dell'autismo grave.
Le cause sono varie e non tutte ancora scoperte; sono principalmente prenatali e si ipotizza che possano essere di natura genetica o risalenti a problemi immunitari, virali, neurochimici, intolleranze alimentari genitoriali.
Premesso che le cure mediche sono ancora molto imprecise, si punta anche sulla psicologia clinica e sulla pedagogia speciale dell'et� evolutiva. Negli ultimi tempi l'evidenziazione di casi di autismo � fortemente aumentata, in quanto la scuola si � dotata di maggiori risorse umane preparate nella diagnosi funzionale degli allievi; tale circostanza ha un benefico impatto sulla tutela della salute dei ragazzi e d� nuovo impulso alla ricerca scientifica ed alla predisposizione istituzionale di mezzi, strutture e risorse sociomediche.
Mentre i pediatri, i neuropsichiatri, gli epidemiologi, i virologi, i farmacologi, i genetisti, i medici radiodiagnosti, i medici nucleari, sperimentano tutte le risorse a disposizione, gli studiosi di psicologia negli ultimi venti anni hanno applicato, provato e sperimentato tutte le varie terapie psicologiche fino ad oggi conosciute, ottenendo notevoli risultati nella crescita mentale e nell'integrazione sociale. Per� oggi sia gli studiosi, che le famiglie hanno preso coscienza delle enormi difficolt� da affrontare per ottenere piccoli risultati, pertanto tutti i problemi rimangono aperti e c'� la necessit� di un maggiore coinvolgimento degli nazioni per mettere in campo nuove risorse.
Oggi�, nel 2010 occorre fare il punto sulla ricerca e sulla ricognizione delle terapie sull'�autismo�, anche alla luce delle nuove osservazioni basate sulla risonanza magnetica con gli scanner di ultima generazione.
Dal punto di vista psicologico, per il recupero funzionale o la riduzione del �pervasive development disorder�, si guarda al diritto alla vita, alla dignit� della persona quale centro dell'�obiettivo salute�, da difendere.
In vista di tutto ci� occorre:
1) aggiornare la visione medico-neurologica del soggetto per individuare eventualmente nuovi �ricettori sensibili corporei� da interfacciare con il mondo esterno; c'� infatti la necessit� di aumentare e di incanalare la stimolazione esterna dei meccanismi cognitivi alla base delle espressioni comportamentali;
2) rivedere anche la metodologia educativa e rieducativa, apportando modifiche correttive ai sussidi didattici, (pedagogia differenziale, speciale ed integrativa);
3) dare uno sguardo alla situazione scolastica e sociale per verificare oggi le possibilit� di un aggiornamento della legislazione intesa a favorire il recupero e la piena integrazione funzionale;
4) individuare le pratiche sportive pi� idonee;
5) approfondire altri sistemi di integrazione attraverso nuove esperienze e trattamenti (tra cui il sistema delle �gite di esplorazione� e dei �contatti con la natura, con l'arte e con le macro tecnologie�);
6) mettere in rapporto l'ambito sanitario con quello educativo, sul terreno comune dell'aiuto alla crescita, evidenziando il ruolo del corpo e nel processo di allargamento delle relazioni; attivare quindi le strategie di intervento multidisciplinari in modo da contribuire al processo di integrazione dell'ambito sanitario con quello educativo;
7) chiamare tutti, con ogni mezzo, ad interessarsi della questione;
8) aumentare le risorse umane (specialisti) e risorse strumentali (strumenti scientifici e risorse economiche;
9) dedicarsi alla ricerca scientifica � di settore - perch� essa con i suoi benefici effetti e ci dona in premio la speranza e la serenit� che auspichiamo;
10) puntare (nel campo psicologico) alla messa a punto di indicazioni operative per il recupero funzionale (riduzione del pervasive development disorder);
11) studiare i meccanismi psicofisici collegati ai comportamenti imitativi;
12) Applicare le terapia psicologica fondata sulla recitazione teatrale dilettantistica (drammatizzazione ed espressivit�).
Gli aspetti comportamentali negativi del PDD da affrontare sono: rifiuto della socializzazione con coetanei, compagni di scuola vicini di casa, ostilit� al contatto fisico, isolamento, linguaggio poco sviluppato, abitudini caparbie, stereotipie motorie, mancanza di espressione mimica corporea e facciale, parziale assenza di imitazione, scarsi interessi verso le persone e l'ambiente, uso non appropriato degli oggetti, rituali comportamentali, linguaggio scorretto, ecolalia, intonazione fonica alterata, uso invertito dei pronomi tu-io, ignoranza di termini astratti, indifferenza ai suoni o ai richiami, sorriso assente, difficolt� nell'alimentazione (deglutizione senza masticazione), apatia alternata ad iperattivit� rispetto agli stimoli sensoriali, turbe del sonno.
Gli aspetti comportamentali positivi del PDD da valorizzare sono: la buona capacit� mnemonica, il legame con i genitori, il legame con alcuni oggetti.
Gli interventi psico-pedagogici sono orientati all' �abilitatazione�, dopo un'attenta ricognizione delle informazioni necessarie sullo stato motorio, cognitivo, operativo- manipolativo, esplorativo, linguistico e socio-relazionale di ciascun ragazzo, per poter procedere alla definizione di obiettivi terapeutici individualizzati, che accelerino lo sviluppo delle conoscenze e l'autonomia. Le terapie psicologiche pi� recenti sono fondate sull'ascolto, la gratificazione, il rinforzo, la recitazione teatrale dilettantistica, l'imitazione (soprattutto guidata), l'espressivit�, la drammatizzazione e l'esplorazione ambientale.
Psicologo Gennaro Iasevoli (docente di Psicologia Giuridica, Universit� Parthenope di Napoli)
http://www.giurisprudenza.uniparthenope.it/siti_docenti/SitoDocentiStandard/default.asp?sito=giasevoli

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