Data: 19/03/2010 10:00:00 - Autore: Punto Informatico
Si tratta di una mossa che tenter� di trasformare il volto online di alcune nazioni del mondo, attualmente poco inclini ad una diffusa apertura verso i canali di Internet. Le autorit� statunitensi hanno infatti deciso che aziende IT come Microsoft, Google e Yahoo! potranno a breve instaurare nuovi rapporti con paesi come l'Iran, Cuba e il Sudan. Paesi non certo noti per una profonda benevolenza nei confronti dei principali servizi legati al web. Il Dipartimento del Tesoro statunitense dar� allora la possibilit� di procedere all'esportazione di servizi online come l'instant messaging, oltre che di canali come quelli Internet Relay Chat (IRC) e di piattaforme legate alla condivisione di fotografie. La decisione finale era comunque nell'aria gi� da tempo. L'amministrazione del presidente Barack Obama aveva gi� fronteggiato il delicato caso iraniano, con le proteste post-elettorali che avevano cinguettato sul tecnofringuello, Twitter. Un'intero, programmato periodo di manutenzione della piattaforma di microblogging era stato ritardato per volere delle autorit� a stelle e strisce. Per dare la possibilit� agli utenti dell'ex-Persia di continuare ad esprimere il proprio dissenso a mezzo social network. "Pi� le persone hanno accesso ad una vasta gamma di servizi e tecnologie di Internet - ha spiegato un portavoce rimasto anonimo dal momento che l'annuncio ufficiale non � stato ancora fatto - pi� sar� difficile per il governo iraniano mettere un freno alla libert� d'espressione". Quello a cui hanno pensato le autorit� degli Stati Uniti � una speciale licenza che permetter� in sostanza alle aziende IT di esportare servizi Internet classificabili come software gratuito per un mercato di massa. In questo modo sar� possibile, per Google e soci, esportare senza incappare nelle violazioni stabilite per il commercio verso alcuni paesi del mondo.
Mauro Vecchio
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