|
Data: 14/03/2010 10:00:00 - Autore: Notiziario
In una nota la magistratura di Pace rappresentata da Unagipa e AnMap ha rappresentato al presidente
della Repubblica "la grave situazione di precariato in cui versa la categoria dei giudici di pace, magistrati ordinari investiti di alte funzioni pubbliche, ma senza le tutele fondamentali garantite dalla Costituzione ad ogni cittadino e lavoratore".
Gli esponenti della categoria rimarcano l'inconciliabilità "del
rapporto a termine del magistrato di pace con la definitiva stabilizzazione dell'istituzione della giustizia di pace, componente
ormai irrinunciabile della giustizia ordinaria, investita di competenze sempre piu' ampie in materia penale, civile ed
amministrativa".
Si sottolinea anche "l'incostituzionalita' del mancato
riconoscimento ai magistrati di pace delle tutele fondamentali
spettanti a qualsiasi lavoratore, a tempo pieno, parziale od
occasionale: la previdenza sociale, la tutela della maternita' e della
salute, l'assicurazione obbligatoria per infortuni e la violazione del
precetto costituzionale di indipendenza della categoria, priva delle
garanzie ordinamentali spettanti a tutti i soggetti investiti di
pubblici poteri, con particolare riferimento al diritto di difesa nei
procedimenti disciplinari e paradisciplinari".
La nota si conclude evidenziando l'esigenza di "preservare l'autonomia degli uffici del
Giudice di Pace, la cui direzione deve restare affidata ad un organo
interno alla magistratura di pace, che garantisca, con la sua presenza
costante, l'imparzialita' ed il buon andamento dell'Ufficio e
l'esigenza di attuare il principio fondamentale di autogoverno della
magistratura, prevedendo un'adeguata rappresentanza della giustizia di
pace all'interno del Csm".
|
|