Data: 10/06/2010 10:00:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani
La Commissione Tributaria Regionale del Lazio in data 3 maggio 2010 ha depositato la sentenza n°109/10/10 con cui ha riformato la decisione di prime cure della Commissione Tributaria di Viterbo. Argomento: la tassabilità della prostituzione. La ricorrente subì un accertamento fiscale ancorato agli incrementi patrimoniali che costei aveva ascritto all'attività più antica del mondo. Niente da fare le replica la Tributaria Regionale: "la ricorrente ritiene di svolgere l'attività di prostituta ma non fornisce la prova", ancora "la contribuente ha allegato solo due verbali di denuncia resa ai Carabinieri di Lodi, da cui si rileva che l'attività è stata svolta solo in quei due giorni". Il burocratese menziona i redditi illeciti non classificabili nelle abituali categorie, comunque considerati dalla Legge redditi "diversi". Il rimpianto è: chissà come avrebbe commentato questa notizia Fabrizio De Andrè, il cantautore che più manca ai nostri giorni. Un'idea per il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti: tentare la tassazione dei proventi da "prostituzione intellettuale", coniata dal ...filosofo contemporaneo Josè Mourinho da Setubal, potrebbe scongiurare altre manovre correttive.

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