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Data: 06/10/2010 12:15:00 - Autore: Roberto Cataldi Scherzi e dispetti tra condomini. Non sono più tollerati e d'ora in avanti si rischia di finire sotto processo. Il giro di vite arriva dalla Corte di Cassazine che ha annullato una sentenza di assoluzione resa nei confronti di un inquillino dispettoso. Anche se nei palazzi non sempre regna un clima di tranquillità e non tutto si svolge di certo all'insegna dei rapporti di buon vicinato, secondo gli Ermellini vanno comunque evitati gli scherzi tra dirmpettai. Basta insomma con i dispetti tra condomini altrimenti si rischia una condanna penale. Il caso esaminato dalla Corte riguarda un 32enne che per reagire ad un torto subito dai vicini aveva sparso della terra sulle loro auto. Il caso finiva in Tribunale per il reato di imbrattamento e deturpamento, ma l'uomo veniva assolto "perche' il fatto non costituisce reato" dal Giudice di Pace. Secondo il giudice di merito "la terra buttata sulle vetture avrebbe potuto facilmente essere rimossa e dunque non aveva scalfito i veicoli" quindi non ci srebbe stato reato. Il Giudice di pace aveva assolto l'imputato anche dall'accusa di ingiuria per aver dato dei 'vigliacchi' ai vicini. Il termine per il GDP sarebbe stato di "uso comune". Il caso è stato ora riesaminato dalla Corte di Cassazione che ha ribaltato il verdetto disponendo un nuovo esame del caso. E' "illegittima" secondo la Corte l'assoluzione dall'accusa di imbrattamento e deturpamento sanzionata dall'art. 639 c.p. "solo in base al dato inerente alla facile rimozione delle stesso elemento usato per imbrattare, vale a dire la terra sguinzagliata sui veicoli altrui". Per la Cassazione vanno scoraggiati i dispetti tra vicini. Ciò che "resta sufficiente ad integrare la fattispecie criminosa - scrive la Corte - e' proprio la condotta di materiale mutamento delle condizioni in cui il bene altrui si trovava, in modo da alterarne l'aspetto". In relazione all'ingiuria poi la suprema Corte fa notare che "una prassi o un uso comune del linguaggio non vale ad escludere l'offesa alla dignita' e all'onore del soggetto passivo, trattandosi di termine ('vigliacchi') evidentemente dispregiativo". |
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