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Data: 13/10/2010 10:30:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani Ottobre rosa per Trenitalia: che bello! Per l'intero mese corrente stazioni e treni del Gruppo FS divengono teatro di iniziative e di promozioni di grande impatto a favore della clientela al femminile, con al centro una campagna di sensibilizzazione sui temi della salute (magnifico!), dei diritti e della sicurezza delle donne (era ora), con il sostegno e la collaborazione di Ministeri e Associazioni. Lodevole iniziativa senz'altro, contornata da personale femminile a bordo, dal macchinista al capo treno fino al personale di assistenza, anche se, in definitiva, l'importante è che costoro siano efficienti e gentili, a prescindere dal sesso. Quel che lascia di stucco è l'annuncio che le donne viaggiano gratis, ma soltanto "se accompagnate", si presume tendenzialmente da uomini o bambini. Vale a dire un riconoscimento di inferiorità, l'indispensabilità di tutoraggio. Una conferma della primazia degli uomini. Tornano in mente i minori che avevano accesso, "purché accompagnati da un genitore", solitamente il padre, in quei cinemazzi di periferia con ammiccanti proiezioni per pupille ardenti del tipo "la soldatessa alle grandi manovre" con Edwige Fenech e Renzo Montagnani: era una sorta di iniziazione a film osé, pellicole che, riguardandone oggi qualche spezzone, troviamo innocenti e liliali spaccati di un tempo che fu; mi raccontò 40 anni fa mio nonno Amedeo, che mi ha teneramente e premurosamente accudito insieme a nonna Adele, che al tempo suo si andava alla stazione per rimirare la caviglia delle signore, mentre salivano sugli ostici scalini sempre troppo alti delle carrozze, ed il polpaccio faceva capolino da gonne lunghissime e blindate. Sullo sfondo, in lontananza, pare riecheggiare, magari sarà una mia erronea impressione, una vieta mentalità della donna vista in funzione di angelo del focolare, una visione basata su quel che può far di utile con il suo CORPO e con le sue braccia: come colei che dà piacere sino a quando ha il dono effimero della bellezza e della grazia, colei che disbriga le faccende domestiche, è fattrice e poi madre allevatrice, si occupa con le sue energie psico-fisiche degli anziani e dei piccini, anche come zia nubile o vedova che si realizza nella famiglia patriarcale allargata sol perché sgobba e fatica. Altrimenti, se la donna è sola, è single, niente! Per Trenitalia dev'essere almeno in coppia. Ebbene, io auguro a Lavinia, la piccola mia 'nipotina' che si affaccia ora alla vita, che l'Italia rapidamente migliori e si allinei al resto dell'Europa progredita: le saranno ampliate le strade, ora tortuose, dei DIRITTI e delle chances effettive, anche senza operazioni (e quote) rosa. L'omaggio promesso dalle FS, poi, lascia quanto meno perplessi nella sua esiguità e potrei permettermelo anch'io pur con gli straminimissimi di tariffa che tocca applicare: un caffè ed un cioccolatino, questo il sontuoso dono di Trenitalia al gentil sesso d'Italia. Mi par di capire che l'iniziativa riguardi i treni veloci di media e lunga percorrenza, utilissimi per amor del cielo, ma che costano un occhio della testa, spesso molto più di un aereo. Se stasera dovessi rientrare da Roma ad Ancona su un banalissimo Eurostar, non quindi una Freccia Rossa o Argento o ...Rosa, potrei pagare da €36,05 ad €48,60 a seconda della classe prescelta per un chilometraggio contenuto. A ciò si aggiunga il balzello dei diritti di agenzia (per quei prezzi fanno altri €2,50) se il biglietto debbo farlo in una stazione ove è stata soppressa la biglietteria (esempio: Fabriano, snodo rilevante da e per Roma). Esistono le biglietterie automatiche, ma spesso non accettano i contanti. Trenitalia sopprime posti di lavoro, assegna la biglietteria all'agenzia di turno, ma il costo dell'operazione deve pagarlo chi viaggia! Come se il ticket della metro costasse ben di più di un euro se non acquistato presso lo sportello della municipalizzata che ha in concessione i trasporti integrati. Poi va a finire che quelle medesime donne coccolate dall'iniziativa ferroviaria d'ottobre, per tanti versi pregevole, debbono viaggiare anche sui treni normali, quelli cosiddetti "dei pendolari", che sono nelle stesse (diciamo non ottimali?) condizioni in cui li trovate quotidianamente, vagoni in gran parte obsoleti, pulizia opinabile, bagni discutibili per imprese ardimentose, orari illogici, coincidenze male orchestrate e peggio armonizzate, ritardi sistematici, controlli scarsi, stazioni che alle otto di sera diventano un mortorio, bar che chiudono sigillati e Ti sfrattano in malo modo se cerchi di trangugiare all'interno del locale l'ultimo brandello di un paninazzo, sontuosi Club Frecciarossa (in stridente contrasto con il contesto della stazione riservata agli esseri qualunque) delle grandi città riservati alla sola titolare che, se viaggia accompagnata, non può far entrare l'ospite (caso unico in Europa: come se non potessi ospitare nel salottino dell'hotel un collega con cui debbo parlare). Come Vi suona la campagna di Trenitalia? Se l'iniziativa concerne, oltre che la salute e la prevenzione di malattie (benone!), anche i DIRITTI, qui pare francamente l'occasione per discuterne. La parola di oggi è, quindi, DONNA (panda?) e QUOTE ROSA: servono, ad esempio in politica? A quando una donna premier o presidente della repubblica? Angela Merkel in Italia che lavoro farebbe? Nei gangli del potere le donne sarebbero così sensibili alla dilagante corruzione? O tali iniziative sono piuttosto un'ipocrisia di una civiltà italica maschilista che necessita di qualche pudibondo pannicello caldo per preservare agli uomini l'occupazione sistematica del potere? Eppure, tanto per citare un esempio forense, la Suprema Corte di Cassazione ha ormai composizioni collegiali interamente al femminile e procede benone nell'abbattimento dell'arretrato e nell'alta qualità delle decisioni; ma se poi penso ai ruoli dirigenziali, mi vengono in mente la Dott.ssa Livia Pomodoro Presidente del Tribunale di Milano e ...poche altre: è la supremazia degli uomini; "il primo gesto rivoluzionario è chiamare le cose con il loro vero nome" (Rosa Luxemburg). In altra occasione daremo la parola a Lorella Zanardo, che ha vissuto molti anni all'estero ed ha scritto il meraviglioso libro "il corpo delle donne", edito da Feltrinelli - Serie Bianca, aprile 2010, €13,00. La lavagnetta qui sotto è intonsa e non aspetta altro: vuole assolutamente accogliere la Vostra opinione. Per cortesia, maschietti, non fate ressa e siate cavalieri: lasciate esprimere il proprio pensiero con priorità alle signore. Anche se non accompagnate. |
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