Data: 11/01/2011 09:00:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani
Una news dolce tra tante ansiogene o disarmanti. Appennino intorno a Reggio Emilia. E' il 1934 ed un giovanotto ventenne lavora sul greto di un torrente per delle opere pubbliche. S'innamora di una ragazza diciottenne, baci e abbracci e nasce Giovanna, oggi 75enne. Passa qualche anno: l'esercito tedesco infierisce sulla popolazione civile ed a Cervarolo sopravvivono soltanto in due; uno dei due sposa la ragazza madre, mentre il padre naturale si fa un'autonoma famiglia, che, per�, continua ad intrattenere una certa relazione d'affezione con la piccola Giovanna, almeno stando alla versione di costei. Inoltre, furono ripetuti i contatti diretti tra padre e piccina, sempre stando a quel che riferisce Giovanna. Otto anni fa i due si accordano per effettuare la prova del Dna; poi, nel 2008 muore la moglie di lui e l'anziano viene ricoverato in una casa di riposo; condizioni di salute precarie. A questo punto inizia la procedura di riconoscimento di paternit� e pare che il Dna sia compatibile al 99,9%. Ma ora i legali del centenario, senza figli ma con alcuni nipoti, impugnano il consenso prestato dall'interessato. Hanno di certo le loro ragioni da rappresentare alla Giustizia. Infatti, l'et� e le precarie condizioni dell'anziano sollevano un alone di dubbi su consenso e comparazione, eseguita con l'uso di tamponi faringei, ed allora � stata fissata l'udienza del 30 apr '11 per i chiarimenti che dovr� apportare il perito avanti al Giudice Dott.ssa Annamaria CASADONTE del Tribunale di Reggio; � a rischio l'utilizzabilit� del test del Dna. Commento al volo della news: per prima cosa, il padre non � centenne, ma soltanto novantasettenne se aveva ventanni nel '34. La cosa, vista dal lato dell'interessato, non mi appare trascurabile. Secondo: senza approfondire il versante forense su cui nulla so, a prescindere da dove stia la ragione, dal punto di osservazione sentimentale � comunque una storia dolce e romantica che sarebbe piaciuta ad Enzo TORTORA, la vittima per eccellenza dell'errore giudiziario pi� assurdo. Ci manca un sacco il garbo della sua tv ed il fascino, sobrio e regale al tempo stesso, di Ren�e LONGARINI, a capo delle telefoniste di "Portobello". Un programma che dovrebbe essere materia d'insegnamento nei corsi di intrattenimento televisivo. Si direbbe un format; ma oggi sono un pochino diversi. Una lettrice di 'Avvenire', sdegnata, interviene sul 'Grande Fratello': "non solo chi ha bestemmiato � stato lasciato all'interno della casa stessa, ma chi ha bestemmiato nella scorsa edizione � stato fatto entrare nella puntata di luned�". E l'autorevole quotidiano dei Vescovi parla di "incivili indulgenze". Se non erro Leopoldo MASTELLONI pag� con dieci anni di esilio televisivo la bestemmia a "Blitz" su Rai2. Oggi, coerentemente, sarebbe subissato d'inviti ad ospitate: cos� si chiamano. Ma noi pensiamo, ch'� meglio, ai due dolci anziani, ai sentimenti che albergano nei loro cuori ed al loro controverso test del Dna.
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