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Data: 12/01/2011 10:00:00 - Autore: Emanuele Ameruso
La Regione Lazio, guidata dalla governatrice Renata Polverini, ha annunciato di avere citato in giudizio 11 banche, per chiedere loro il risarcimento di ben 82 milioni di euro, per operazioni finanziarie avvenute tra il 1998 e il 2007.
Secondo l'assessore al bilancio, Stefano Cetica, in quegli anni sarebbero avvenuti addebiti di costi occulti, a carico della regione, per operazioni finanziarie su titoli derivati, che non sarebbero giustificabili.
Per questo, la Regione Lazio chiederà alle banche la restituzione delle somme indebitamente incassate. Lo stesso assessore Cetica sottolinea che il lavoro di controllo di tali operazioni ha impiegato la regione per tutta l'estate, con un controllo certosino dei conti. Evidenzia, inoltre, come ciò sia avvenuto di spontanea iniziativa della regione, non attendendo, come sempre capita, che sia la Corte dei Conti a sollevare dubbi di legittimità su determinate voci di spesa.
Dalla Regione Lazio si fa sapere che i costi si fermerebbero al 2007, anno in cui la nuova legge impedirebbe la trattazione di titoli derivati per la regione.
Le banche citate sono tutte di grosso calibro internazionale; parliamo della tristemente famigerata Lehman Brothers, Ubs, Citigroup, Deutsche Bank, Jp Morgan, Unicredit, Bnl, Barclays e altre.
Se la regione vincesse il giudizio, sarebbe una bella boccata di ossigeno per le vuote casse romane.
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