Data: 14/01/2011 09:00:00 - Autore: Emanuele Ameruso
Sembra strano, data la finalit� della legge di adeguamento alla legislazione europea, che vieta anche in Italia la produzione delle buste di plastica, eppure le associazioni dei consumatori hanno espresso diverse perplessit� su qualche punto, sebbene ne condividano gli obiettivi di difesa ambientale. Anzitutto, sul rinvio, voluto dal governo, con il decreto milleproroghe, che scaglioner� il divieto, secondo le dimensioni delle aziende commerciali in oggetto. Per tutte, infatti, � prevista la possibilit� si smaltire la scorte, ma con date ultimative differenti. Per le grandi catene di distribuzione (gdo), il divieto assoluto scatter� dopo il 30 aprile, mentre le altre aziende commerciali avranno tempo fino a fine agosto; per i piccoli negozi, addirittura, ci sar� tempo fino a dicembre, per smaltire le scorte. Le associazioni avrebbero desiderato tempi pi� celeri, per adeguarsi alla normativa europea. Altra nota critica � il sostituto delle ormai vecchie buste di plastica. Le associazioni dei consumatori denunciano che le buste sostitutive avrebbero un prezzo, che oscillerebbe tra i 5 e i 30 centesimi ciascuna, peraltro ingenerando profonda confusione tra i consumatori, data la scarsa chiarezza sulle loro caratteristiche. Per questo le associazioni chiedono che il governo prenda atto delal necessit� di una maggiore informazione al riguardo, per rendere i consumatori pi� consapevoli.
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