Data: 12/02/2011 10:00:00 - Autore: Emanuele Ameruso
Come gi� era accaduto a Imperia e a Bologna, anche in un altro capoluogo emiliano, Parma, i consumatori sono sul piede di guerra, dopo che il Comune ha deciso di ritoccare al rialzo le tariffe Tep, cio� del trasporto pubblico della citt�. Il Movimento Consumatori ha diramato una nota, in cui sottolinea il primato positivo della citt�, nell'ambito dei servizi alla persona. Rimarca, inoltre, il fatto che detti servizi non siano stati tagliati durante il periodo nero della crisi, ma addirittura in alcuni casi potenziati. Sarebbe inaccettabile, si legge, che ora il cittadino-consumatore debba pagare, a seguito di una decisione, che solo all'apparenza sembrerebbe plausibile, mentre ci� non �. Le tariffe Tep sono ferme dal 2003; ci�, in teoria, darebbe ragione al Comune di Parma, sulla possibilit� di alzarle, data l'erosione del potere di acquisto, avvenuta in otto anni. Ma le associazioni come il Movimento Consumatori denunciano che le difficolt� finanziarie dell'azienda non vanno ricollegate a ragioni tariffarie, ma a colpevoli incompetenze nella gestione della societ�. Si fa l'esempio del deposito di una somma di 8,5 milioni di euro, presso la Banca MB, un istituto milanese, che al momento del deposito della cifra, versava gi� in amministrazione controllata. Prosegue, quindi, la nota, sottolineando come il consumatore non possa pagare per errori di incompetenza nella gestione di qualche amministratore, pertanto, respingendo alla radice le motivazioni che starebbero alla base dell'aumento delle tariffe Tep.
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