Data: 11/03/2011 09:00:00 - Autore: Paolo Storani
DOMINUS (per chi ha scarsa dimestichezza con la vita forense, cui magari si è avvicinato da pochissimo tempo) è l'avvocato che ha la gestione della pratica e redige gli atti, tracciando la linea difensiva; tendenzialmente il DOMICILIATARIO è un legale esercente avanti all'Autorità Giudiziaria ove si celebra il processo civile che esegue le istruzioni del dominus, applicandole in concreto e talora conformandole alle prassi adottate in loco. Il dominus può anche essere il miglior avvocato del mondo, ma se il domiciliatario non è più che bravo e diligente nell'espletare i suoi compiti, indirizzando con contatti telefonici e corrispondenza informativa il dominus nella direzione che favorisca un esito vittorioso, ben difficilmente l'epilogo sarà quello auspicato dal dominus. In pratica tutti noi avvocati siamo contemporaneamente e talora RECIPROCAMENTE domini e domiciliatari perché si consolidano rapporti che durano anche tutta la vita professionale. Mi ero prefisso di dare una spiegazione a quanti tra Voi cari, affezionati lettori, mi chiedevano di pronunciarmi sull'arcana endiadi e mi sono permesso di adoperare la definizione che avevo proposto in nota a corredo di un mio libro che ha per filo rosso "Il procedimento sommario di cognizione nei sinistri stradali" edito da Maggioli nel giugno 2010, ma in verità spazia in tante aree del mio vissuto pratico-professionale. E' pur vero che nella realtà di tutti i giorni si prendono solenni arrabbiature per via del domiciliatario che non Ti soddisfa e denuncia illico et immediate l'esaurimento del fondo spese ed allora penso ad una malattia nervosa, ad un periodo di depressione che ha colpito il gruzzoletto che sovente di mia tasca ho costituito al domiciliatario perché si sa che spesso non puoi sovraccaricare il Cliente già in difficoltà giudiziale. E si permettono di scrivere lettere irriconoscenti (del credito che Tu hai riposto in loro). Ti mandano con toni discutibili il miope conteggio che hanno sviluppato conteggiando anche l'aria del respiro, sol premendo un pulsante su un qualsiasi programmino di calcolo e sparano esose cifre che neppure Tu dominus, pur avendo curato ogni significativo incombente di studio della posizione, miriade di contatti, redazione di atti, Ti sogneresti mai di richiedere al Tuo Cliente. Oppure è il dominus che Ti fa dannare perché non si comprende quel che Tu dovresti eseguire tanto sono scombiccherate le istruzioni che T'ha imparito, magari vergandole in un italiondo d'incerto etimo frammisto a latinismi tralatizi che devi prima capire, poi traslitterare ed infine presentarTi avanti al giudice. Ma nascono anche scrigni di Amicizie che solcano i decenni e chissà perché il mio pensiero va automaticamente all'Avv. Lucio NICOLAIS, sontuoso Principe del Foro di Roma ma prima ancora Maestro di vita, cui mi lega un rapporto assai risalente nel tempo, prima più formale, epistolar-telefonico ed ora di affettuosa, grandissima 'stimamicizia' che mi consente, insieme a vari altri di analoga significatività, di somatizzare tutti i dispiaceri che solitamente la professione forense profonde in tema a piene mani; ecco, per gli avvocati il rapporto dominus-domiciliatario è un qualcosa che altre categorie non possono sperimentare e, nel complesso, è una perdita grossa non provare la sensazione di godere, a distanza di centinaia di chilometri, di un Amico vero che di volta in volta Ti insegna con il magistero dei suoi meravigliosi atti frutto di sapienza tecnico-giuridica mista ad esperienza, Ti indica la strategia che a volta conta ben più delle dotte esposizioni, Ti consiglia, Ti agevola la vita e Ti appiana ogni ostacolo, in un rapporto speciale che profuma di grandezza umana unita a semplicità di modi, che è davvero difficile delineare nei suoi esatti contorni e trasmettere ai lettori nella sua quintessenza se non lo si è sperimentato in concreto. Vedersi quando va bene una volta all'anno e trovarsi in ideale simbiosi. E sogno il giorno che mi auguro vicino quando potremo ritrovarci con Lucio, accantonati per un paio d'orette gli assilli quotidiani cui penseremo domani a tutela del comune Mandante, attorno ad una tavola per una cenetta pre-processuale durante la quale ogni scambio di idee, personali e professionali, sarà per me motivo di accrescimento e di pura gioia. Ecco, le altre categorie di professionisti non conoscono questa 'nostra' figura dominus-domiciliatario e mi spiace tanto per loro.
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