Data: 28/03/2011 10:00:00 - Autore: Luisa Foti
'�La crisi economica, l'aggressione al patrimonio familiare da parte delle esattorie, il proliferare del pagamento delle tasse a rate, la impossibilit� di accesso al credito bancario, la crescita dei giochi d'azzardo legalizzati ed il boom delle carte di credito revolving, con tassi del 25,92% stanno trascinando migliaia di famiglie e piccole imprese nelle mani di spregiudicati usurai�. Con queste parole, l'associazione dei contribuenti italiani, attraverso la voce del suo presidente, Vittorio Carlomagno, ha lanciato l'allarme usura: secondo i dati raccolti dallo Sportello Antiusura dell'associazione, il sovra indebitamento delle famiglie in Italia, nei primi 2 mesi del 2011, � cresciuto del 165,8%, rispetto allo stesso periodo del 2010 e l'usura � aumentata del 116,3%�. I dati sono stati diffusi a Genova durante il convegno �Usura e fisco e riscossioni tributi� e saranno pubblicati sul magazine Contribuenti.it, la rivista dell'associazione che si batte per la tutela dei contribuenti, monitorando il fenomeno usura costantemente. �Al primo posto delle regioni maggiormente esposte all'usura � ha continuato Vittorio Carlomagno � troviamo la Campania, Liguria, Valle d'Aosta, Toscana, Sicilia, Lombardia, Piemonte, Abruzzo, Puglia, Emilia Romagna, Calabria, Veneto, Lazio, Liguria, Friuli V-Giulia, Umbria, Trentino-A.Adige, Sardegna, Basilicata, Marche e Molise�. I dati parlano di pi� di due milioni di famiglia italiane e altrettante piccole imprese a rischio usura: �il debito medio delle famiglie italiane ha raggiunto la cifra di 35.200 euro, mentre quello dei piccoli imprenditori ha raggiunto il tetto dei 54.600 euro�. � sulla base di questa drammatica situazione che contribuenti.it ha chiesto al governo �la sospensione della riscossione delle imposte nei confronti di tutti coloro che sono assistiti dalle Fondazioni Antiusura e di quelli che hanno perso di recente il posto di lavoro, di bloccare il gioco di azzardo legalizzato in tutti i luoghi pubblici e, soprattutto, di riformare urgentemente il fisco, accorpando la funzione di accertamento e riscossione in testa ad un unico soggetto pubblico, che si qualifichi per trasparenza equit� ed imparzialit�, abbandonando per sempre la logica del profitto�.
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