Mansioni, qualifiche e categorie
L'individuazione della prestazione nel contratto di lavoro. I tre criteri offerti dal legislatore: le mansioni, le qualifiche e le categorie
Prestazione del lavoratore: i criteri
All'atto della stipula del contratto di lavoro le parti sono tenute a individuare la prestazione che il lavoratore svolgerà in favore del datore di lavoro.
I criteri per individuare la prestazione offerti dal legislatore sono tre: quello di far riferimento alle mansioni, quello di far riferimento alle qualifiche e quello di far riferimento alle categorie.
Le mansioni
Le mansioni sono l'insieme dei compiti e delle operazioni concrete che il lavoratore è tenuto a eseguire e, parallelamente, che il datore di lavoro ha diritto di pretendere.
Esse, in sostanza, rappresentano un frammento della prestazione di lavoro e, in quanto tale, sono praticamente innumerevoli.
Le qualifiche
Proprio in ragione di ciò, si è sviluppata la necessità di classificare i lavoratori, in base alle mansioni svolte, in qualifiche o livelli, che permettono anche di modulare la retribuzione ad essi spettante in base al tipo di professionalità.
Le qualifiche, insomma, designano lo status professionale del lavoratore, esprimendo il tipo e la figura lavorativi inseriti all'interno dell'organizzazione imprenditoriale.
Generalmente la contrattazione collettiva provvede a raggruppare le qualifiche secondo la loro importanza, classificandole.
Le categorie
Le categorie, infine, sono definite da autorevole dottrina come entità classificatorie che raggruppano i vari profili professionali e sono individuate tanto dalla legge, quanto dai contratti collettivi.
In particolare, le categorie legali sono quelle dei dirigenti, dei quadri, degli impiegati e degli operai.
Tra le categorie contrattuali, ossia aventi origine da uno o più contratti collettivi, spiccano gli "intermedi", categoria propria del settore industriale e posta a metà tra quella degli operai e quella degli impiegati, e i "funzionari", categoria tipica dei settori assicurativo e creditizio e posta a metà tra quella impiegatizia e quella dirigenziale.
Sono sempre i contratti collettivi, e solo in via subordinata la legge, a determinare i requisiti di appartenenza alle predette categorie.
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