Indice | Introduzione | Cap. primo | Cap. secondo | Cap. terzo | Cap. quarto | Cap. quinto | Conclusioni | Bibliografia
E´ difficile trovare
un periodo nella storia dell´ umanita´ dove la questione dei diritti umani ha
avuto cosi´ grande rilevanza in teoria e in pratica come quello che si e´
sviluppato dal 1948 a oggi. Mai la questione dei diritti umani e´ stata oggetto
di cosi´ grande attenzione.
L´universalizzazione
della questione dei diritti umani, un fenomeno caratteristico della nostra era,
e´ stata associata con l´ internazionalizzazione politica e legale dei diritti
umani. I diritti umani non interessano piu´ dal punto di vista storico,
filosofico e dottrinale, ma sono diventati una materia legata al diritto
sostanziale e alla politica. Dal punto di vista politico e giuridico si sono
evoluti dall´ essere esclusiva materia del diritto nazionale in realta´
internazionale.
Non vi e´ dubbio che
al giorno d´ oggi la questione dei diritti umani e´ regolata in gran parte dal
diritto internazionale.
La storia dei diritti
umani si confonde con la storia dell´ uomo. Riflette le diverse tappe che sono
state segnate dall´ evoluzione del pensiero in generale e dalla prassi. Gli
stessi pensieri religiosi, filosofici e politici che analizzano e spiegano la
trama del modo di vivere in societa´ , fondano anch´ essi i diritti
dell´uomo.
Tali diritti si
articolano di idee e di concetti che li hanno forgiati e veicolati nonche´ di
strumenti che hanno potuto materialmente esprimerli e renderli
efficienti.
Grandi scoperte e
grandi invenzioni hanno marcato e cambiato la storia dell´ uomo. Le grandi
scoperte scientifiche e tecniche hanno soppresso la meraviglia dell´
uomo.
12 Dapprima situato in un
mondo finito, l´ uomo ha visto i confini che lo circondavano inabissarsi di
fronte alle scoperte tecniche e scientifiche.
Ma l´ uomo e´ rimasto
sempre l´ uomo sapiens di 2000 anni fa: le sue braccia si sono ingrandite per l´
invenzione di nuovi utensili, ma la sua anima e´ rimasta la stessa; cio´ ha
provocato un disquilibrio tragico e pericoloso per il futuro dell´
umanita´.
Obbedendo ad una legge
dialettica contrastante che reagisce di fronte ai fatti sociali, certi uomini e
donne si sono sentiti ancora piu´ determinati a lottare per la protezione dell´
essere umano, in uno spazio che non e´ piu´ a misura d´ uomo e che in ogni
istante li minaccia e cerca di annientarli.
Questi uomini e queste
donne tentano di proteggere la persona umana dietro una barriera giuridica,
fatta di valori propri e di prescrizioni legali, ma purtroppo tale barriera e´
in mano alla volonta´ degli stati che perseguono per lo piu´ i loro interessi e
che si attaccano alla loro sovranita´ e alla loro pretesa e illusoria
uguaglianza.
I crimini contro l´
umanita´ e l´ ineguaglianza che il mondo intero ha conosciuto in un passato
recente e che per certi aspetti sono ancora una crudele realta´, hanno
fortificato la determinazione degli uomini e delle donne di impegnarsi nella
lotta in favore dei diritti della persona umana.
Ecco perche´ i
trascorsi 40 anni sono stati segnati dallo sforzo costante di enunciare,
promuovere e proteggere i diritti inalienabili dell´ uomo e dei
popoli.
Nel quadro di questo
sforzo di riflessione e di azione, le Nazioni Unite hanno avuto un ruolo
capitale e determinante.
13 Ciascuno cerca di
legare l´ istituzione dei diritti umani a delle origini lontane, facenti parte
della sua cultura o comunita´.
Gli europei si legano
al pensiero greco-classico e gli asiatici a Confucio. Gli africani affermano che
il rispetto della persona umana e´stato prescritto nelle societa´tradizionali
dell´ Africa precoloniale.
Ma la storia dei
diritti dell´ uomo non appartiene a nessun popolo: i diritti dell´uomo non sono
l´ esclusiva di nessuna epoca, di nessun luogo, di nessuna
cultura.
E´ con la concezione
aristotelica del diritto naturale che si ha il punto di cristallizzazione della
credenza nell´ esistenza e nella primarieta´ di un diritto risultante dalla
natura delle cose di cui la legge di una societa´ non e´ che un´ espressione e
un complemento e che milita a favore di cio´ che deve o non deve
essere.
La societa´
medioevale, ci appare come una societa´ i cui principi base sono all´ opposto
dei diritti dell´ uomo. E´ essenzialmente ingiusta e
discriminatoria.
“E´ totalmente errato
voler far risalire le origini dei diritti dell´ uomo a dei sistemi sociali che
non conoscono la condizione fondamentale dell´ esistenza dei diritti dell´ uomo,
cioe´ l´ idea della liberta´ e dell´ uguaglianza.” L´ uguaglianza e la liberta´
sono state conquistate dagli uomini in un´ epoca recente e il concetto di
solidarieta´ e´ stato coniato dall´ONU quale societa´ internazionale organizzata
per le necessita´ della sopravvivenza.
14 1.1. L´evoluzione nel
concetto dei diritti umani.
Nell´ evoluzione del
concetto “diritti umani” si sono sviluppate diverse teorie facenti capo a
diverse correnti di pensiero o meglio contrapposizione di
blocchi.
Vorrei soffermarmi
brevemente solo per meglio definire e comprendere lo stadio odierno del tema
diritti umani, di come si e´ arrivati ad un concetto di universalizzazione dei
diritti umani.
Sone tre le visione
con cui si analizza il concetto diritti umani: la visione occidentale, quella
socialista e quella dei paesi del Terzo Mondo.
Nella concezione
occidentale alcuni criteri e diverse dottrine hanno concorso a formare il
concetto di diritti umani. L´ aspetto predominante della concezione occidentale
afferma che l´ esistenza di diritti e liberta´ inerenti alla natura umana e lo
status di individuo emergono al di sopra dello stato e al di sopra di tutte le
organizzazioni politiche. Tali diritti si attribuiscono all´ essere umano, e non
sono la conseguenza di essere cittadino di uno stato. Inoltre si afferma che l´
essere umano e´ soggetto di diritto internazionale.
Tale visione dei
diritti umani si lega alla tradizione democratica dei paesi occidentali, la
quale accetta il pluralismo ideologico e culturale e il sistema
pluripartitistico.
Negli ultimi 30 anni
la concezione occidentale si e´ evoluta: dalla vecchia concezione
individualistica ad una concezione che riconosce non solo i diritti civili e
politici ma anche l´ effettivita´ dei diritti economici, culturali e sociali
perche´senza di essi i diritti civili non hanno una base materiale e sono una
formula vuota e senza realta´. Inoltre per sgravare lo stato dal problema della 15 protezione dei diritti
umani sono state create dell´istituzioni ad hoc a livello
nazionale.
Nel gruppo occidentale
fa parte anche l´ Europa Occidentale. La menziono poiche´ vi e´ stata in questa
area uno sviluppo notevole nella protezione internazionale dei diritti umani a
livello regionale, quale esempio per la comunita´ internazionale
intera.
E´ l´ esempio di come
si puo´ operare a livello locale avendo sempre presente il concetto di
universalita´. I due concetti non confliggono ma i due regimi possono combinarsi
ed armonizzarsi nelle diverse situazioni.
La concezione
socialista presenta diversita´ d´ approccio sul concetto dei diritti
umani.
Il punto di partenza
e´ la concezione marxista. Le teorie socialiste non accettano l´ origine del
diritto naturale quale diritto dei cittadini; non accettano l´ idea che il
diritto dei cittadini riflette la relazione tra l´ uomo e la societa´. La base
e´ la societa´ organizzata in uno stato: tali diritti dovrebbero esprimere la
relazione tra lo stato e i cittadini. Vi e´ un´ enfasi sul ruolo dello stato che
situa i diritti umani in una diversa posizione rispetto alla concezione
occidentale. Lo stato rappresenta gli interessi dei cittadini, i cittadini non
possono avere dei diritti che contrastano con quelli dello stato. Inoltre tale
ruolo primario che si conferisce allo stato nega che vi possa essere qualsiasi
forma di controllo internazionale. L´ individuo si deve comportare secondo cio´
che lo stato gli prescrive, perche´ tale comportamento corrisponde all´
interesse della societa´.
16 La visione del Terzo
Mondo presenta difficolta´ d´ analisi poiche vi sono diverse culture, diverse
forme di colonizzazione che hanno influito alla formazione della comunita´
moderna.
Non vi e´ un concetto
comune sui diritti umani, ma vi e´ un´ uniformita´ di condizioni quali il
sottosviluppo, la situazione politica ed economica che permettono una certa
uniformita´ d´ approccio al tema dei diritti umani.
La realta´ sociale ed
economica del Terzo Mondo porta a dare maggior importanza ai diritti economici
sociali e culturali che sono alla base della formazione di ciascun individuo. L´
idea dello sviluppo economico ha la priorita´ rispetto alla garanzia dei diritti
civili e politici.
La maggioranza dei
paesi del Terzo Mondo afferma che il risolvere i problemi riguardanti la
malnutrizione, la poverta´ e l´ educazione ha la priorita´ rispetto all´
affermazione dei diritti formali, i quali sono sconosciuti e non riscuotono
interesse nelle masse affamate e ignoranti.
Inoltre bisogna
guardare alla situazione politica e sociale: mancano strutture istituzionali ed
amministrative stabili ed efficienti, vi e´ la mancanza di rispetto dei metodi
costituzionali e la non libera manifestazione del pensiero
politico.
17 1.2. Definizione dei
diritti dell´uomo Non si puo´ dare una
definizione soddisfacente del termine “diritti dell´uomo”.
Il problema e´ che non
esiste un concetto globale che ricomprende tutte le diverse culture e societa´:
“ l´ espressione diritti umani “ e´ un concetto relativo che varia nelle diverse
societa´, regioni e circostanze.
Che sul nostro pianeta
esista una diversita´ di “ culture “ o di “civilizzazioni “ e´ un fatto che non
puo´ o che almeno non dovrebbe essere contestato, ma cio´ che risulta importante
e´ che cio´ che, esteriormente, fa apparire gli uomini diversi dovrebbe essere
giudicato come del tutto secondario nei confronti di cio´ che li rende simili ed
uguali.
Un nucleo di diritti
umani si ritrova anche nelle piu´ primitive delle societa´, ma gli strumenti per
la protezione di tali diritti sono stati elaborati piu´ tardi : ciascun gruppo
etnico, ciascuna ideologia ha cercato di formulare dei concetti per metterli a
servizio dell´ obiettivo da perseguire. I diritti dell´ uomo sono cosi´ soggetti
a delle tensioni perpetue intorno alle quali si creano scuole e tendenze che
comunque si scontrano con la nuova idea dell´
universalismo.
Si e´ arrivati in
tempi recenti ad una concezione globale, ad una sorta di sintesi imposta dall´
evoluzione dell´ umanita´ verso un mondo unico.
Questa concezione
dell´universalismo si e´ sviluppata dal crollo dell´ Unione Sovietica, dalla non
piu´ contrapposizione dei blocchi Occidente e Oriente: non abbiamo piu´ una
visione bipolare e possiamo considerare i diritti umani in una visione globale e
universale, rispettando pur sempre le diverse culture e
civilizzazioni.
18 Il nuovo sviluppo e la
nuova attenzione rivolta ai diritti umani deve essere caratterizzato da un
dialogo cross- culturale che porti ad una condivisione di valori che possono
essere cosi´ considerati universali ed essere salvaguardati: solo attraverso un
interagire tra le culture si puo instaurare un dialogo e una conoscenza
reciproca da cui scaturisce una societa´ multiculturale che impara dagli “ altri
“ e che puo´arricchire e migliorare un´ altra societa´.
Allo stato attuale i
diritti dell´uomo risultano principalmente dai trattati e dalle convenzioni
liberalmente ratificate dagli stati, nonche´ dalle regole facenti parte dei
diversi costumi.
I diritti dell´ uomo
si presentano dunque come un´ insieme coerente di principi giuridici
fondamentali che si applicano in tutto il mondo sia agli individui che ai popoli
e che hanno lo scopo di proteggere le prerogative inerenti all´ uomo e a tutti
gli uomini considerati collettivamente in ragione dell´ esistenza di una
dignita´ umana facente parte della loro persona e giustificata dalla loro
condizione umana.
Delle prerogative
riconosciute, un individuo o piu´ individui considerati collettivamente e la
condizione umana sono dei caratteri primari dei diritti
umani.
Per prerogative s´
intende il potere legale di fare o non fare qualcosa, o di esigere o meno una
prestazione. I diritti dell´ uomo e dei popoli presentano un beneficiario (
individuo o gruppi di individui ) e un prestatore( principalmente i poteri
pubblici).
19 Il beneficiario deve
poter compiere certi atti o astenersi, senza che vi sia la possibilita´ di
proibire o di limitare il suo comportamento. E´ la legge che impone dei limiti
al comportamento umano e precisa i comportamenti vietati.
Il beneficiario non
deve abusare dei poteri a lui attribuiti, poiche´ puo´ nuocere agli altri
individui. Perche´sia possibile la vita in societa´ bisogna che l´ esercizio di
diritti naturali di ciascun uomo sia limitato da dei diritti che assicurano ad
altri membri della societa´ l´ esercizio degli stessi
diritti.
In maniera generale ,
l´ ordine pubblico e i diritti dei terzi sono le frontiere inacessibili di tutti
i diritti dell´ uomo e dei popoli. L´ intervento dello stato deve essere
bilanciato facendo riferimento alle sue prerogative statali messe pero´ a
confronto con i diritti dell´ uomo e i diritti dei terzi.
Le prerogative, sopra
citate, esistono soltanto perche´ sono riconosciute. E´ tale riconoscimento che
le trasforma in diritti dell´ uomo, in qualche modo si realizza la traslazione
da diritti di pre-diritto a stato di diritto.
Il riconoscimento di
tali prerogative deve avere un´ effetto internazionale. i diritti dell´ uomo non
concernono solamente gli stati presi in maniera isolata. L´ obbligo di
rispettare tali diritti va oltre i confini nazionali. I diritti dell´ uomo si
considerano accettati dall´ insieme degli stati che formano la societa´
internazionale attuale, che si presenta come una comunita´ fondata
essenzialmente sulla solidarieta´.
Perche´ i diritti
umani diventino una realta´ giuridica, bisogna che esista una societa´
organizzata sotto la forma dello stato di diritto. La societa´ internazionale e´
fondata sul principio dell´ uguaglianza sovrana e sul principio 20 del non-intervento.
Cio´ implica concretamente che uno stato non puo´ essere legato a delle
decisioni che non ha accettato, significa inoltre che i diritti dell´ uomo
esistono solo nella misura in cui uno stato li ha accettati a livello di
legislazione nazionale.
Bisogna pero´ fare una
precisazione: il diritto internazionale fondato sui costumi e sui trattati ha
assorbito una parte dei diritti nazionali relativi ai diritti dell´ uomo, cosi´
tali diritti non sono piu´ di competenza nazionale, ma si risolvono a livello
internazionale.
Fanno parte di tali
diritti i diritti fondamentali dell´ uomo, quali valori comuni della societa´
umana. Nessuno stato puo´ invocare la sua sovranita´ per la violazione di tali
diritti e ciascun individuo ne e´ beneficiario senza considerare la sua
nazionalita´.
Inoltre in caso di
violazione sistematica di tali diritti, si giustifica l´ intervento della
comunita´ internazionale per dei mezzi diversi dall´ uso della
forza.
Il tutto per
concludere che quando si e´ in tema di diritti umani, di violazioni sistematiche
di tali diritti o dei diritti dei popoli, non occorre il riconoscimento a
livello statale di tali diritti per conferire loro vita giuridica, si deve far
riferimento al diritto internazionale generale.
Tradizionalmente, il
diritto internazionale conosce come soggetti gli stati e le organizzazioni
internazionali. E´ solo con esitazione che si interessa degli
individui.
All´ origine fu solo a
nome di azioni umanitarie e per la protezione di certi diritti naturali. La
situazione si e´ evoluta, dalla seconda Guerra Mondiale, dando 21 sempre maggior spazio
all´ individuo e ai suoi diritti. Con la punizione dei Crimini di Guerra, la
protezione dei diritti umani ha contrastato il principio che affermava che gli
individui non possono avere ne diritti ne obblighi in diritto
internazionale.
I diritti umani si
legano alla condizione umana, fondamento del principio di uguaglianza. Ecco
perche´ quando si vuole negare dei diritti ad un gruppo si contesta per primo il
diritto all´ uguaglianza.
La condizione umana e´
necessaria e sufficiente per l´ esercizio dei diritti dell´
uomo.
Secondo l´ art. 1 e 2
della Dichiarazione Universale dei Diritti dell´ Uomo “ tutti gli esseri umani
nascono liberi e uguali in dignita´ e nei diritti“ e “ ciascuno puo´ godere di
tutti i diritti e le liberta´ proclamate nella presente Dichiarazione, senza
distinzione alcuna ”.
Gli uomini hanno dei
diritti perche´ sono uguali e liberi e sono uguali e liberi perche´ sono degli
uomini.
Esiste una
controversia etimologica nella parola uomo, che viene interpretata con una
tendenza sessista. Nessuno nella formulazione di tali precetti ha voluto dare
un´ accezione legata al sesso. Sono dei diritti che esprimono la condizione
umana senza distinzione di sesso, razza, colore, religione, opinione politica o
altra opinione e qualsiasi altro status.
Al giorno d´oggi vi e´
un diritto internazionale dei diritti dell´ uomo e dei
popoli.
Tale diritto risulta
dai trattati liberamente ratificati dagli stati e dagli usi internazionali.
Inoltre vi sono dei principi relativi ai diritti dell´ uomo e dei
popoli.
22 Questi principi
costituiscono anch´ essi diritto e sono trattati alla stessa stregua: nessuno li
puo´ contestare e violare senza incorrere in sanzioni.
Cio´ che e´ importante
e´ che l´ applicazione dei diritti dell´ uomo sia garantita da un sistema di
protezione efficace 1.3. Il concetto di universalismo dei diritti umani Tale concetto si e´ sviluppato dall´ entrata in vigore della Dichiarazione
Universale del 1948. Si e´ creduto di poter creare un sistema universale comune
a tutti gli esseri umani.
La Dichiarazione
Universale e´ il frutto di piu´ ideologie: il punto di incontro e di raccordo di
concezioni diverse dell´ uomo e della societa´. Vi si nota una mancanza di
grande retorica: questo e´ dovuto alla necessita´ di parlare a miliardi di
persone, di religione, cultura, tradizioni sociali, istituzioni e politiche
diverse. Essa e´ un decalogo per cinque miliardi di individui. Essa ha avuto il
merito di costituire uno dei fattori di unificazione dell´
umanita´.
Tale Dichiarazione non
vincola gli stati in maniera gravosa: li lega solamente con il suo peso morale e
politico. Gli altri patti che sono stati via via stipulati tra gli stati hanno
un valore piu´ intenso perche´ impongono imperativi giuridici obbligatori, ma
sono piu´ deboli perche´ legano solo gli stati aderenti a tali
patti.
E´ utopia parlare di
universalismo: vi sono dei precetti accettati da tutti gli stati ma le diverse
concezioni culturali ed ideologiche non permettono che si possa parlare di
un´universalita´ dei diritti umani. Si puo´ provare a trovare dei punti in
comune ma non si puo ancora creare dei diritti umani
globali.
23 1.4. Moltiplicazione e
specificazione dei diritti umani delle donne Il fenomeno della
moltiplicazione e della specificazione dei diritti e´ sicuramente da porsi in
relazione, sia con il crescente numero di condizioni considerate meritevoli di
tutela da parte dell´ ordinamento giuridico, sia con l´ allargamento della
titolarita´ di alcuni diritti tipici a soggetti diversi dall´ uomo. Ma e´
soprattutto l´ impossibilita´ attuale di considerare l´ individuo come entita´
generica o soggetto in senso astratto ad avere imposto al legislatore
internazionale di guardare alla specificita´ e alla concretezza delle diverse
modalita´ dell´ essere e dello stare in societa´.
La manifestazione piu´
concreta del fenomeno della moltiplicazione dei diritti per specificazione e´
data dal proliferare in ambito internazionalistico di una serie di strumenti
giuridici rivolti alla tutela di soggetti diversi. Particolarmente significativa
e´ stata la produzione normativa rivolta alle donne da parte della comunita´
internazionale. Le Nazioni Unite hanno infatti riservato negli ultimi decenni
alle donne un numero davvero consistente di raccomandazioni, di dichiarazioni e
di convenzioni settoriali tanto che si puo´ far riferimento ad un corpus
unitario di norme costituenti un codice internazionale.
La critica femminista
ha sollevato questioni riguardo al diverso trattamento nello sviluppo dei
diritti umani delle donne rispetto ai diritti di cui sono naturali fruitori gli
uomini. Da piu´ parti e´ stato rilevato che anche i diritti delle donne si
basano su esperienze concrete, ma diversamente rispetto agli uomini, le
violazioni di cui esse sono vittime molto spesso non sono state prese in
adeguata considerazione sul piano giuridico e giudiziario.
24 L´ assunto
fondamentale muove dal riconoscimento che la condizione femminile, date anche le
diverse distinzioni, presenta caratteri universalizzanti.
Le donne subiscono
discriminazioni e violenze con modalita´ che spesso non toccano gli uomini
poiche´ in larga misura i soprusi di cui sono vittime sono di natura sessuale e
riproduttiva. Questi abusi si presentano in forme, modi e circostanze, che pur
rientrando in qualsiasi convenzione ufficiale sui diritti umani, non hanno
trovato giusta considerazione a livello internazionale, se non raramente,
anzitutto perche´ commessi proprio a danno delle donne. Vi e´ da dire peraltro
che piu´ numerose sono le violazioni a carico di un gruppo sociale come sono le
donne, paradossalmente meno facile e´ perseguire sul piano penale certe
condotte, poiche´ taluni comportamenti vengono diffusamente percepiti e si
configurano come elementi della normalita´.